WHO'S WHO




Stilista di origine ghanese nato in Inghilterra, Adrien Sauvage sta per inaugurare la sua boutique londinese. La sua prima impresa, Untitled Muse, risale a quando aveva 22anni (ora ne ha 28). L’azienda punta subito in alto: offre “consigli per uno stile di vita eccezionale”: si va dal reperimento di un maggiordomo alla creazione di gioielli personalizzati per clienti vip. Qualunque sia il problema, Sauvage ha la cura.
All’origine del suo soprannome, Dr. Sauvage, c’è la sua capacità di vedere la soluzione dove gli altri vedono solo un rebus. La sua prima collezione, This is not a suit, è acquistata da Harrods a Londra. Gli abiti maschili vanno a ruba tra uomini influenti e celebrità. Ma, fiutando il mercato, Sauvage torna alle donne. "Avevo deciso di creare abbigliamento maschile per donne, perché volevo che una parte del loro guardaroba fosse meno complicata. Loro hanno una sensibilità con cui so rapportarmi. Ne capisco i desideri e le esigenze". Gli altri talenti emergono con l’evoluzione delle sue collezioni. "Disegnata la linea, mi serviva un look book: mi sono messo a fare foto. Volevo realizzare un breve filmato sulla collezione: l’ho scritto, girato e ne sono stato il protagonista". Il suo primo video, This is not a suit (2010), è proiettato al Sundance Film Festival del 2011. Sauvage è sempre impegnato; da poco ha firmato una collezione per Dr. Martens, che uscirà in estate. Sfruttando la sua esperienza nel basket, darà vita anche a una linea ispirata al mondo dello sport. Sauvage vuole che gli uomini alti e robusti non debbano più indossare solo taglie XXXL. "Ci piace mostrare il corpo e così vorrei insegnare al mondo maschile a vestirsi in abiti aderenti". Il problema è: in quante scarpe si possono tenere i piedi? La risposta si trova nella citazione impressa sul muro della sua boutique in Maddox Street. “Non sono un sarto, sono uno stilista. Non esistono confini”.













Leila Lopes è stata la prima donna dell’Angola a vincere il titolo di Miss Universo, nel 2011; un traguardo importante anche per il paese, di cui non si parla spesso. Da quando è stata incoronata, la bellissima 26enne non ha smesso di percorrere il mondo intero per promuovere il suo impegno filantropico in qualità di ambasciatrice del suo paese (un’ex colonia portoghese che si sta ancora riprendendo da una guerra civile durata 27anni). Nonostante il passato straziante della nazione centroafricana, Leila rimane fiduciosa riguardo al futuro dell’Angola, dove negli ultimi anni è in atto un certo cambiamento economico, sociale e culturale.
Leila, la maggiore di 7figli, è nata a Benguela, una provincia nel sud dello Stato. Quando le si chiede quali siano le cose angolane per lei più piacevoli, sorride e racconta di belle spiagge, di cibo delizioso, di musica locale che impedisce di stare fermi. Ex studentessa di economia, spera di aprire un giorno un’attività nel campo dei cosmetici nel proprio paese, ma attualmente concentra l’interesse sulla recitazione. Sta infatti pensando di trasferirsi in quel Brasile che le è familiare per lingua e cultura, e provare a realizzare, sul grande schermo, il sogno di diventare una brava attrice. Ha sempre avuto l’ambizione di viaggiare all’estero e da quando ha cominciato a fare opere di bene cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su vari temi, l’Aids per primo.
Quando diceva agli amici che un giorno avrebbe posato per Vogue la maggior parte di loro non la prendeva sul serio. Ma la sua determinazione si è rivelata più forte di tutto. Leila si è resa conto presto che il potere dei sogni è reale. E può condurre in luoghi ai confini con l’immaginazione.










Ha esordito con Ginnastica e rivoluzione (2008, Bompiani), ma è il suo secondo libro, La cospirazione delle colombe, uscito sempre per Bompiani, ad aver fatto di Vincenzo Latronico un caso editoriale.
"Quanti fallimenti ci vogliono perché una colomba si trasformi in falco? Il mio libro è la storia di questa trasformazione e dei compromessi cui necessariamente deve scendere chi è mosso dall’ambizione", spiega lo scrittore, classe 1984, nato a Roma e oggi felice pendolare tra Milano e Berlino.
È la recensione di Antonio Scurati, che ha accostato la sua scrittura a quella di Balzac, che più lo ha lusingato. "Sento di avere in comune con Balzac lo sguardo disincantato sui personaggi che creo", dice. Un distacco emotivo che Latronico rende con una scrittura fredda, articolata in fraseggi lunghi e ben ritmati.
"La mia scrittura è un po’ come Switched-On Bach di Wendy Carlos, il musicista sperimentale transgender degli anni 60 che reinterpretò la musica barocca di Bach con sonorità elettroniche e un ritmo accelerato". Latronico è attualmente impegnato in una nuova traduzione di Tenera è la notte di F. S.Fitzgerald.










Il più amato dai giovani italiani in questo momento? Indubbiamente è lui: Guglielmo Scilla, in arte Willwoosh, 24anni e una popolarità crescente. Il suo canale YouTube vanta oltre 230mila iscritti e ha fatto registrare 3anni qualcosa come 45milioni di visualizzazioni.
Per chi non lo sapesse qui si parla di un vero e proprio fenomeno nato sul web (lui è anche tra i protagonisti della web-serie Freaks!), passato poi alla radio (conduce A tu per Gu su Radio Deejay) e approdato infine al cinema. Dopo qualche particina qua e là Guglielmo è stato scelto come protagonista di "10 regole per fare innamorare", teen-movie diretto da Cristiano Bortone, dove interpreta un ragazzo che si prende una cotta per una sua coetanea, bella e, all'apparenza, impossibile. Ad aiutarlo nel suo piano di conquista il padre (interpretato da Vincenzo Salemme) e i suoi coinquilini.
«Il cinema non è un nuovo inizio. Sul web ci resto e vediamo che altro succede», ci tiene a precisare Guglielmo. «E' tutto carta sull'acqua, si potrebbe dissolvere. Può sempre capitare che Linus a RadioDeejay mi cacci, il prossimo libro non venda, e che io ingrassi e diventi sempre più come Jack Black. Forse quello sarebbe un bene!»Intanto nelle librerie è uscito anche il suo libro, che porta lo stesso titolo del film: «L'idea è nata con Cristiano dopo quella del film. Però abbiamo sviluppato il libro autonomamente. Il film è romantico, il libro è più caustico».







Dario Scapitta è un designer italiano, nato a Valenza, cuore della produzione orafa italiana. Proprio in questa città Dario scopre e coltiva la sua passione per i gioielli e l’artigianato, una tradizione dalla quale tuttavia si discosta quando si tratta di sperimentare con mode, colori e, soprattutto, materiali. Le sue opere di gioielleria scultorea si distinguono non solo per le forme minimali, moderne, di design, ma anche per l’uso del nylon, materiale resistente e nel contempo flessibile, estremamente versatile, che, lavorato con una tecnologia 3d, diventa leggero e piacevole al tatto, facile da indossare. Le collezioni che più mi hanno colpita sono “Snake”, con forme massiccie e arrotondate e motivi creati da incisioni verticali, e “Sparkling”, una cascata di cerchi di diverse dimensioni, che mi ricorda le casuali composizioni dei coralli marini o delle bolle di sapone. Ogni collezione comprende collana, bracciale ed anello, tutti disponibili in diversi colori e misure.
















Nonostante abbia appena compiuto 31 anni, Joseph Gordon-Levitt, Joe per gli amici, ha una carriera pluridecennale alle spalle (punta di diamante: la serie tv Una Famiglia del terzo tipo al fianco di John Lithgow e Kristen Johnston). Dice di sè: «A mio padre Dennis devo il mio lato politicamente impegnato, a mia madre Jane quello più accademico e creativo». In questi giorni è al cinema con 5'0/50, a true story', pellicola in cui interpreta Adam, un malato di cancro. Incluso nel circolo dei nuovi "brain bunch" di Hollywood (ovvero "gli intelligentoni"), insieme a James Franco, Tom Hardy, Jesse Eisenberg e Michael Fassbender, Joe ha ben 5 film in uscita nel 2012: tra questi il nuovo Batman, un cameo in Django unchained di Quentin Tarantino e Lincoln di Steven Spielberg. Noi l'abbiamo adorato nella commedia 500Days of Summer, dove interpretava il ruolo del tenerone innamorato di una ragazza sfuggente; lui vorrebbe lavorare con John Turturro e Tim Burton e noi ci auguriamo che lo faccia perchè è davvero bravo.








Figlioccia della scomparsa cantante soul Amy Winehouse, Dionne Bromfield ha debuttato cantando una cover di Alicia Keys intitolata If I ain’t got you insieme alla Winehouse. Ha soltanto 16 anni, ma Dionne è già un’affermata cantante e compositrice britannica, e ha pubblicato il suo secondo album Good for the Soul, che contiene i singoli Yeah Right e Foolin.
Recentemente ha anche cantato per la canzone ufficiale delle Olimpiadi di Londra2012 con Tinchy Stryder. Il sound della Bromfield va molto oltre la sua età: ha una voce profonda, intima ed elettrizzante, che ricorda la scomparsa ed immensamente dotata Winehouse, in modo così naturale da far pensare che si lasci ispirare da lei.











Davide Cocozza, barese, vive e lavora come artista, organizzatore di eventi ed insegnante di liceo artistico nella provincia di Pescara. La sua è un’arte stravagante, lui stesso è un “poliedrico contaminatore” che, nonostante la giovane età, può vantare un curriculum fitto e invidiabile. E’ poeta, musicista, ma soprattutto pittore e la sua è una pittura psichica e onirica, sgocciolante e potente negli sguardi delle donne che rappresenta e nei soggetti mentali. Proprio attraverso la pittura Davide vuol far scoprire il dramma dell’esistenza, dell’esistere contemporaneamente del tutto. La rappresentazione del momento critico è alla base della sua poetica, così come lo studio della stessa, della sua vita e della sua ispirazione.

 Se volete saperne di più cliccate il sito: www.davidecocozza.com per essere updated su mostre ed eventi di Davide.









«Voglio creare musica che abbia effetti positivi sulla società!»
E’ questo il principio che anima i brani (e l’ispirazione artistica) di Aloe Blacc, nome d’arte di Egbert Nathaniel Dawkins, nato a Orange County, California, da genitori originari di Panama. E già il suo singolo “I need a dollar”, che l’ha fatto conoscere e amare in Italia, racconta dei guasti provocati dal capitalismo selvaggio, dalla crisi e dalla recessione economica che affliggono il mondo occidentale. Temi che emergono dall’album di Blacc, “Good things”, tra cui sono da segnalare tra gli altri brani come “You Make Me Smile” e “Miss Fortune”.
Aloe sembra un Robin Hood dei tempi moderni, ma non è certo uno sprovveduto: si è infatti laureato presso la University of Southern California, ha studiato il pensiero di filosofi come Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson, oltre che quello degli esponenti dell’esistenzialismo francese, ed è un attivista per i diritti civili. Ma naturalmente è stato influenzato anche da artisti sublimi come Marvin Gaye e dalle sue canzoni di protesta come “What’s going on”. La carriera di Aloe Blacc (che nel 2006 aveva già pubblicato l’album “Shine Through”) ha avuto inizio nel 1995, quando è MC e collabora con il produttore hip hop Exile (già noto per i suoi lavori per Mobb Deep e 50 Cent). Aloe forma poi il collettivo rap Emanon e collabora anche con Madlib e suo fratello Oh No.
La sua “I need a dollar” è colonna sonora della serie della tv via cavo Usa HBO “How to make it in America”.






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