lunedì 16 gennaio 2012

SPECIALE MILANO MODA UOMO FW 2012/2013

Emporio Armani. "Vorrei trasmettere un senso di positività e di impegno che nei vestiti si traduce come una sorta di romanticismo all'antica, qualcosa che guardi ai grandi romanzi ottocenteschi senza essere didascalico o polveroso". In passerella ha sfilato  una visione sofisticata dei completi immaginati da romanzi tipo "Cime Tempestose": cappe di lana, cappelli, mantelli per ingentilire la figura maschile e renderla meno spigolosa, un dolce stil novo della formalità da ufficio.



Dolce&Gabbana. Tornano in auge il classico completo maschile, la mantella, il panno di lana, ovvero la tradizione rivista nei dettagli e nei lavaggi dei tessuti "per far sembrare antico e pieno di sapore ogni capo". E infatti ogni look sembra quasi uscito da un mercatino vintage perché "oggi i giovani scambiano il passato per sicurezza e chiedono agli abiti di assomigliargli fino a riportarne le sfumature del tempo".


Vivienne Westwood. Come usare la passerella per scagliarsi contro la non-coscienza ecologica. Il tema della sua sfilata è proprio una domanda ignorata dai grandi della Terra e riproposta dalla designer: cosa succederà se continueremo a ignorare gli avvertimenti del Pianeta che si scioglie a vista d'occhio? E allora ecco in scena una serie di esploratori dell'Artico a cui si sono gelati barba e baffi, coi volti rovinati dal freddo che indossano un mix spericolato di fantasie scozzesi, abiti da sartoria resi bizzarri da colorazioni cangianti, scarpe super classiche ma di plastica colorata.

Prada. Un palcoscenico al neon che annovera un cast stellare da grande produzione hollywoodiana: Dafoe, Roth, Oldman, Brody, Hirsch, Hedlund che insieme a una serie di modelli interpretano la commedia del palazzo del potere, ovvero “la parodia del modo in cui i maschi hanno imparato a tradurre la potenza in abito”. In passerella un fumetto, un'iperbole sofisticatissima del guardaroba da alto funzionario, il più raffinato spaccone che si possa immaginare: camicia dai colli esagerati, con tanto di dolcevita rigorosamente bianco a enfatizzarne maggiormente la compostezza.

Nessun commento:

Posta un commento